Coronavirus: CEA-PME sostiene test rapidi in azienda proposti da Confapi
Confapi ha condiviso con le omologhe organizzazioni europee di rappresentanza delle piccole e medie industrie private la proposta di effettuare test rapidi anticorpali a carico delle aziende, per accelerare il processo di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la ripresa delle attività produttive, dopo i blocchi attuati per contrastare la diffusione del Covid-19.
La proposta è stata avanzata nel corso dell’assemblea straordinaria di Cea-Pme, la Confederazione europea delle piccole e medie imprese, riunitasi oggi in videoconferenza. Cea-Pme raccoglie 24 organizzazioni, alle quali fanno capo 2,1 milioni di imprese, che impiegano 16 milioni di lavoratori in tutta Europa.
“È necessario riattivare la curva della fiducia, combinando misure che garantiscano e proteggano i creditori, con meccanismi di sicurezza sanitaria che facciano riaprire le attività imprenditoriali. Confapi ha proposto l’utilizzo nelle aziende di un kit per lo screening anticorpale, in grado di valutare chi è in grado di tornare a lavoro e chi in via preventiva deve evitare di farlo, valutando anche il fattore di rischio legato all’età. Insieme ai sindacati e al governo si può trovare la giusta risposta per superare emergenza economica e sanitaria”. Così Maurizio Casasco, presidente di Confapi e primo vicepresidente di Cea-Pme, che ringrazia il presidente Ohoven e tutti gli altri altri colleghi presidenti europei.
“Cea-Pme sostiene a livello internazionale ogni iniziativa per la ripresa e sposa in pieno la proposta fatta da Confapi, per prima in Europa, attraverso il suo presidente Casasco, di test e screening in azienda. Ci faremo portatori di fronte alla Commissione europea della richiesta di istituire appositi bandi per questi test e per favorire la loro produzione tra le aziende europee” Così Mario Ohoven, presidente europeo di Cea-Pme e presidente dell’associazione industriale tedesca BVMW.